Specchio dei tempi

Tipica struttura con bancomat in anticamera tra portone esterno e portone interno.

Un cartello campeggia all’ingresso: a parte funzioni ATM, si prega di entrare due alla volta, aspettando fuori del portone esterno.

Vale la pena notare che i posti bancomat sono due, e, date le circostanze, è altamente probabile che il due a due fosse di per sé sottinteso per le funzioni ATM. È stato quindi specificato anche per le funzioni da svolgere all’interno della banca, che richiedono di interagire con del personale.

Due clienti erano già dentro a parlare con qualcuno, e quindi aspetto fuori. Fuori del portone esterno.

Un paio di persone arrivano, a distanza di pochi minuti, mi vedono lì in attesa e mi chiedono se possono entrare per fare bancomat. Non hanno voglia di leggere, ma almeno chiedono, e così faccio da portiere rispondendo ad entrambe.

Un altro paio di persone, ancora a distanza di pochi minuti l’una dall’altra, arrivano sparate ed entrano come un carro armato, senza guardare né persone che eventualmente attendano fuori della porta, né cartelli che campeggiano sulla porta stessa.

Decido quindi di entrare e, quando giungo dall’operatore opportuno, chi ti trovo? I due carri armati allo stesso sportello, di cui uno già coi lavori in progress e l’altro in fila dietro.

Il primo mi fa notare che c’è una fila, e, poi, quando io obietto che aspettavo fuori secondo le indicazioni di un cartello che non si era dato la pena di leggere, argomenta che dipende dagli sportelli.

Il secondo mi fa notare a sua volta che c’è una fila, e quando io obietto, ancora, che non stavo fuori della banca a prendere il sole, mi spiega che si può entrare due alla volta, e lui è entrato per secondo.

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